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    L’evoluzione dei knob: dai classici regolatori ai dispositivi smart

    Dario MontalbanoBy Dario Montalbano4 Giugno 2025Nessun commento
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    Bentrovati amici smart,

    Oggi parliamo di knob, o più precisamente regolatori di luminosità come quelli che vi sto mostrando.

    Questi dispositivi esistono sin dai classici impianti di illuminazione e, fino a poco tempo fa, il loro scopo principale era quello di regolare elettricamente la luminosità delle lampadine, intervenendo direttamente sulla tensione erogata.

    Con l’evoluzione della smart home, molti produttori hanno iniziato a proporre la controparte smart, rendendo questi dispositivi molto più versatili e funzionali. Infatti, oggi, oltre alla classica regolazione della luce tramite manopola, possiamo utilizzarli per gestire altri dispositivi smart della casa, come il volume dell’impianto audio, la temperatura dell'impianto di riscaldamento, l’apertura di tapparelle ecc ecc.

    Knob smart a batteria e cablati: differenze e funzionalità

    Esistono due tipologie di knob smart: quelli a batteria, come questo della Aqara, e quelli cablati, come questo della MOES.
    Entrambi i dispositivi, seppur simili nelle finalità, hanno caratteristiche tecniche e approcci ben distinti.

    - I knob smart a batteria nascono con il solo scopo di integrarsi all’interno di una smart home e regolare le proprietà di un dispositivo smart mediante il comparto software.
    Una volta integrati espongono una o più entità al nostro HUB casalingo, che ci permettono di intercettare l’evento rotazionale, destra o sinistra, grazie al quale possiamo creare automazioni capaci di regolare i parametri di un particolare dispositivo, come ad esempio la luminosità di una lampadina smart.
    Un’automazione tipo potrebbe essere: se giro la manopola a destra, incremento gradualmente la luminosità di una lampadina smart; se la giro a sinistra, la decremento.

    Questi regolatori sono facili da installare e pronti all’uso, ideali per chi non ha particolari competenze tecniche o elettriche e vuole semplicemente divertirsi a gestire in modo smart altri dispositivi.

    L’unico vero limite, almeno per me, è l’alimentazione a batteria. Chi mi conosce e segue i miei contenuti da un po' sa già che, per quanto possibile, cerco sempre di evitare dispositivi a batteria, per non dover periodicamente girare per casa a cambiarle.

    I knob smart cablati, invece, hanno caratteristiche tecniche e finalità di utilizzo un po' diverse da quelli a batteria. Nascono per funzionare anche fuori da un contesto smart, poichè, di norma, servono a regolare elettricamente la luminosità di una lampadina compatibile, collegandola direttamente ai rispettivi morsetti presenti nella sua morsettiera, esattamente come avveniva in passato, ma con la differenza che oggi, oltre al controllo manuale tramite manopola, possiamo gestirli anche in modo smart.

    In altre parole, possiamo dire che questi dispositivi ci permettono di fare quello che facevamo in passato ma, al contempo, rendere smart l’accensione, lo spegnimento e la regolazione di lampadine che, di base, non lo sono.

    Compatibilità, sicurezza e scelta del dimmer giusto

    Naturalmente è fondamentale che le lampadine collegate al regolatore siano compatibili, ovvero dichiarate dimmerabili dal produttore. Parliamo ad esempio delle classiche lampadine a incandescenza oppure di quelle a LED dove è chiaramente indicato il supporto alla dimmerazione.

    È molto importante prestare attenzione a questo aspetto, perché collegare lampadine non dimmerabili o lampadine smart a un regolatore come questo potrebbe seriamente danneggiarle o addirittura rappresentare un rischio.

    A titolo informativo, per chi non lo sapesse, quando si parla di lampadine smart – come ad esempio le Philips Hue – la regolazione non avviene elettricamente, ma esclusivamente via software, motivo per cui hanno sempre bisogno di una tensione costante per funzionare in modo corretto.

    Di regolatori smart cablati se ne trovano tanti in commercio ma personalmente ho scelto di puntare sul MOES Smart Dimmer perché rispetto a tanti altri della stessa categoria, questo utilizza la tecnologia Zigbee e lo preferisco per qualità costruttiva, feeling tattile nella rotazione, integrabilità e funzionalità.

    MOES Smart Dimmer Zigbee e integrazione con Home Assistant

    Sul retro del dispositivo troviamo 4 morsetti:

    • L per la fase in ingresso dalla linea diretta
    • L1 per la fase in uscita verso la lampadina da collegare
    • G per la messa a terra, ma è facoltativo.
    • N per il neutro in ingresso dalla linea diretta

    Una volta collegato alla corrente e cablata una fonte di illuminazione rigorosamente dimmerabile, possiamo accenderla, spegnerla e regolarne l'intensità luminosa sia dalla manopola che tramite il nostro sistema smart.

    A questo punto, però, viene naturale chiedersi:
    se questo dispositivo nasce per controllare una lampadina collegata direttamente ai suoi morsetti, come possiamo usarlo anche per altri scopi di natura smart?

    Qui entrano in gioco Zigbee2MQTT e Home Assistant.
    Essendo questo un dispositivo Zigbee, basta semplicemente alimentarlo collegandolo a fase e neutro, senza connettere alcun carico al morsetto L1, integrarlo in Home Assistant e iniziare ad utilizzare la sua entità di regolazione per gestire ciò che vogliamo, creando apposite automazioni.

    Automazioni smart con Zigbee2MQTT e MOES Dimmer

    Vediamo brevemente le impostazioni del MOES Switch Dimmer dal pannello di Zigbee2MQTT.
    Abbiamo un quadro completo sulla versione e la tipologia del device che, come possiamo vedere, viene identificato come router, quindi consente di fare da ripetitore di segnale per la nostra rete mesh Zigbee.

    Mentre tra le entità principali abbiamo:

    • Lo stato di accensione e spegnimento del carico (se presente).
    • Il livello di regolazione della luminosità, espresso in un valore da 0 a 255.
    • La modalità della luce da gestire (lampadina LED, incandescenza, alogena).
    • Il LED di indicazione posto sulla parte frontale.

    Tra queste entità potremmo ad esempio utilizzare quella relativa al livello di luminosità per creare automazioni capaci di:

    • Regolare il volume del nostro impianto audio
    • Modificare la temperatura in una stanza
    • Gestire l’intensità di una luce smart
    • O qualsiasi altro parametro numerico gestibile via software

    In pratica, grazie ad Home Assistant, possiamo prendere questo dispositivo progettato per uno scopo, cioè regolare elettricamente la luminosità di una lampadina classica, e trasformarlo in un vero e proprio selettore rotativo multifunzione per la nostra smart home, esattamente come accade nativamente con i knob a batteria, ma con il vantaggio di avere un dispositivo più robusto e di non doverci preoccupare di cambiare periodicamente la batteria.

    Bene amici smart, anche per oggi è tutto.
    Come sempre se vi fa piacere seguitemi per altri contenuti, attivate la campanellina e lasciate un like al video.

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