Bentrovati Amici Smart!
Oggi parliamo delle diverse modalità di installazione di Home Assistant, al fine di aiutarvi a scegliere quella più adatta al contesto.
Prima di iniziare è bene sapere che Home Assistant può essere installato gratuitamente sia sui computer tradizionali che abbiamo in casa, (o mini pc) basati su architettura x86 (cioè a 32bit) o x64 (cioè a 64bit) e con sistemi operativi come Windows, MacOS o Linux alla base, oppure su soluzioni embedded (definiti mini computer) con architettura ARM e, preferibilmente, con distribuzioni Linux alla base.
Per il contesto in cui ci troviamo consiglio di utilizzare sempre soluzioni embedded sia per una maggiore efficacia energetica che di gestione. Infatti, i minicomputer con architettura ARM, sono ideali per progetti di domotica che devono stare attivi 24h su 24h (d'altronde è bene ricordarsi che la domotica non dorme mai). Tra i minicomputer più famosi con architettura ARM troviamo il Raspberry Pi di cui parlaremo più avanti.
Ma torniamo al focus di questo video, le principali modalità di installazione di Home Assistant sono tre:
Home Assistant Core: La versione nuda e cruda di Home Assistant, quella che definirei il cuore del software, che può essere installata su un sistema operativo esistente, come per l'appunto, un Raspberry Pi OS. La soluzione Core offre una maggiore flessibilità e un maggiore controllo sul sistema operativo alla base, consentendoci di configurare ogni suo aspetto a nostro piacimentpo. Ad esmepio: potremo accedere in SSH, installare Samba per condividere cartelle, configurare sistemi di controllo remoto come Nord Meshnet, e molte altro senza limiti. Avere il pieno controllo del sistema operativo si rivela utile e determinante in molte circostanze. Considerando che partiamo già da soluzioni commerciali che ci limitano, non abvrebbe senso questo viaggio se ci ponessimo ulteriori limitazioni. Quello che sto dicenco è che seppur la soluzione Core possa essere più complessa da configurare all'inizio, offre sicuramente prestazioni migliori e una maggiore personalizzazione nel tempo, e questo non ha prezzo.
Home Assistant OS (HassOS): Una soluzione "chiavi in mano" che include il sistema operativo Home Assistant OS (altro non è che una distribuzione linux rivisitata e ridotta all'osso per lo scopo), che include Home Assistant Core e un set di strumenti e interfacce di gestione. È ideale per chi cerca una configurazione semplice e veloce, senza dover gestire il sistema operativo alla base e avere complicanze e manualità varie. Include uno store di add-on per installare e configurare componenti esterni senza bisogno, il più delle volte, di competenze tecniche. Si installa in un'unica operazione su diversi computer.
Home Assistant Supervised: Simile a HassOS, questa modalità offre un sistema all-in-one con un'interfaccia di gestione e uno store di add-on. Tuttavia, richiede un po' più di gestione rispetto a HassOS.
Personalmente, in base alla mia esperienza, consiglio vivamente di scegliere Home Assistant Core installato mediante Docker su un sistema operativo da poter gestire alla base.
So che molti di voi si chiederanno, ma perchè non utilizzare Home Assistant OS visto che è più semplice e accessibile a tutti coloro che non hanno tante competenze tecniche?… e soprattutto, cos'è Docker?
Andiamo con ordine e cerchiamo di capire perchè HomeAssitant Core sia la strada migliore.
Sebbene Home Assistant OS sembri più semplice all'inizio, può presentare difficoltà nascoste che ci limitano in futuro, inoltre è molto molto meno performante. Home Assistant Core, invece, offre prestazioni migliori e una maggiore flessibilità, rendendo il sistema più stabile ed efficiente nel lungo periodo , oltre che personalizzabile in ogni suo aspetto.
Anche se inizialmente l'approccio Core possa sembrare più ostico, permette di costruire una base solida per una gestione più completa e flessibile sul lungo periodo. Inoltre, fattore da non sottovalutare mai, questo approccio vi consentirà di acquisire competenze preziose.
Ma come installare Home Assistant Core?
Home Assistant Core può essere installato in due modi:
Come applicativo del sistema operativo ospitante, con l'installazione manuale di tutte le relative librerie, dipendenze, compilazioni ecc, da ripetere nel tempo per via dei vari aggiornamenti (modalità che ci porterebbe ad una gestione ridondante e straziante). Oppure possiamo installarlo attraverso Docker.
Ma per non mettere troppa carne al fuoco, per oggi ci fermiamo qui. Nel prossimo video scopriremo cos'è Docker e perchè utilizzarlo sia la scelta migliore, vedremo anche perchè personalmente ho scelto un Raspberry Pi 4 come mini computer per la domotica. Come sempre, se vi fa piacere seguitemi per altri tutorial, attivate la campanellima e lasciate un like al video.