Bentornati Amici Smart!
Oggi scopriremo di più sul Raspberry Pi 4 cosi da comprendere il motivo che mi ha spinto a sceglierlo.
Il Raspberry Pi è un mini-computer, dalle dimensioni di una carta di credito, badato su architettura ARM e realizzato dalla Raspberry Pi Foundation. Brevemente, per chi se lo stesse chiedendo, ARM indica una famiglia di microprocessori (a 32 o 64 bit) nati, principalmente, per essere utilizzati su soluzioni embedded come, per l'appunto un Raspberry Pi. Questo mini computer può essere utilizzato per una varietà di progetti informatici, inclusa la SmartHome. È progettato per essere architetturalmente economico e a bassi consumi energetici, il che lo rende ideale per un sistema domotico che deve restare acceso 24 ore su 24. Del Raspberry Pi ne esistono diverse versioni, ma nel caso specifico è necessario far ricadere la scelta su un Raspberry Pi 4 o, ultimo arrivato, un Raspberry Pi 5.
Personalmente ho scelto di utilizzare il Raspberry Pi 4 con 4GB di memoria perchè, a differenza del 5, consuma meno energia e, cosa importante, non necessita di una ventola di raffreddamento per essere mantenuto a temperatura. Infatti, possiamo tenerlo a temperatura passivamente (cioè senza ventola) con appositi case o dissipatori, il che lo rende silenzioso e perfetto per l'ambiente domestico, speci in notturna, senza ronzii di ventole a disturbarci. Per un uso non particolarmente intensivo di Home Assistant, le prestazioni di calcolo offerte da un Raspberry Pi 4 sono più che sufficienti.
Eventualmente se in futuro la nostra SmartHome dovesse crescere a dismisura e necessitasse di ulteriori risorse, con il minimo sforzo potremmo spostarci su un Raspberry Pi 5 o, addirittura, un mini computer più prestante, come ad esempio quelli con architettura x86 o x64.
Ma vediamolo più da vicino conoscedo le caratteristiche principali che ci interessano per il contesto in cui vogliamo usarlo:
Il Raspberry Pi 4 è dotato di un processore ARM quad-core Cortex-A72 a 64 bit con una frequenza di 1,5 GHz, sufficiente a fornire quanto basta per la nostra smartHome.
Viene venduto con 3 tagli di memoria - 2GB, 4GB e 8GB . ma il taglio di memoria minimo che consiglio per una migliore performance generale con HomeAssistant è da almeno 4GB.
Da questo lato troviamo 4 porte USB - due porte USB 2.0 e due porte USB 3.0.
Le porte USB 2.0 sono ideali per dongle e dispositivi che non richiedono particolari prestazioni.
Le porte USB 3.0 invece per collegare ad esempdio SSD o device che necessitano di una maggiore velocità di trasferimento come dischi esterni e chiavette USB.
Vicino alle porte USB troviamo una porta Ethernet con una velocità di trasferimento dati fino a 1 Gbps, ideale per connessioni di rete cablate stabili e veloci.
Lateralmente abbiamo due porte micro HDMI, che ci consentono di collegare due monitor simultaneamente, supportando risoluzioni fino a 4K. Ma nel nostro caso non ci serviranno. A sinistra delle due porte micro HDMI è presente la porta USB-C che serve per alimentare il Raspberry Pi utilizzando un alimentatore da 5v e un minimo di 2A
Nella parte inferiore della scheda troviamo uno slot microSD dove andremo ad inserire quello che sarà il nostro disco di archiviazione. Infatti, secondo lo standard di fabbricazione di questo dispositivo, la microSD va usata come disco principale sul quale installare e avviare il sistema operativo.
E' bene sapere che, attraverso ulteriori procedure, è possibile installare il sistema su un disco SSD collegato ad una porta USB3. Ma per non complicare le cose, nel corso di questi video useremo la microsd
Per quanto riguarda la connettività, è dotato di una scheda di rete wireless a doppia banda (2,4 GHz e 5 GHz). Integra il Bluetooth 5.0 che tornerà sicuramente utile in tutte quelle situazioni in cui dovremo collegare dispositivi smart Bluetooth.
Queste caratteristiche rendono il Raspberry Pi 4 una soluzione versatile, potente e completo per Home Assistant.
Per quanto mi riguarda Raspberry Pi4 è un ottimo punto di partenza che consiglio a tutti, inoltre, essendo molto utilizzato nel mondo, in rete si trovano tantissimi contenuti a supporto.
Vi lascio in biografia il link per acquistare il Raspberry Pi.
Bene per oggi ci fermiamo qui. Nel prossimo video esamineremo tutto ciò che serve per iniziare, così avrete il tempo necessario per procurarvi il materiale, se ancora non lo avete fatto, e sarete pronti a entrare nella parte più tecnica di questo viaggio
Spero che il video sia stato utile, se vi fa piacere seguitemi per altri tutorial, attivate la campanellima e lasciate un like al video.