Oggi parliamo di un prodotto, a parer mio, rivoluzionario, che permette di compiere un ulteriore passo avanti nel mondo della smart home.
Un’evoluzione che ci avvicina a un’idea di casa smart non solo interattiva, ma anche consapevole e attenta al nostro stato di salute.
Sto parlando di questo oggettino qui che, a dispetto delle sue dimensioni ridotte, racchiude una tecnologia interessante che non vedevo l'ora di mostrarvi.
Il suo nome commerciale è MR60BHA2.
Sicuramente non è un nome che resta impresso, ma in fondo non stiamo parlando di un prodotto consumer, bensì si tratta di un progetto open source, ideato e sviluppato da Seeed Studio, un’azienda attiva da tempo nel mondo della tecnologia smart, con un’attenzione particolare verso la smart home.
Il progetto open source
Alla base del progetto ci sono delle schede ultracompatte denominate XIAO, progettate e distribuite direttamente da Seeed Studio e basate sul microcontrollore ESP32,
una scelta che consente a chiunque di sperimentare, contribuire allo sviluppo e allargare il potenziale di questi progetti.
Infatti, alcuni dei prodotti Seeed Studio vengono rilasciati con un firmware di fabbrica, pronti per essere configurati e utilizzati da chiunque, ma per ognuno di questi dispositivi è disponibile anche il codice sorgente, che si può scaricare, personalizzare e adattare gratuitamente, in base alle proprie esigenze.
Quindi, come dicevo, i prodotti di Seeed Studio non nascono come dispositivi consumer, anche se, già così come sono, possono essere utilizzati con la classica procedura di configurazione ESPHome, esattamente come qualsiasi altro dispositivo sviluppato in casa e basato sui microcontrollori ESP.
All’interno del loro sito, è possibile trovare tantissimi progetti e dispositivi davvero interessanti, che per un amante dell’elettronica moderna e della smart home, è una fonte continua di idee e ispirazioni.
L’MR60BHA2: un sensore di presenza che fa la differenza
Ma torniamo al focus del video, e concentriamoci proprio su questo oggettino qui.
Cos’è esattamente?
E soprattutto… cosa lo rende così speciale da considerarlo un vero e proprio passo in avanti verso una smart home più evoluta?
Per rispondere a questa domanda, facciamo insieme una breve riflessione.
Quando pensiamo al concetto di SmartHome, siamo abituati ad associarlo a un insieme di automatismi pensati per semplificarci la vita quotidiana,
e ci vengono subito in mente le classiche situazioni che conosciamo bene, come ad esempio...
- Le luci che si accendono quando entriamo in una stanza...
- Il robot aspirapolvere che parte quando usciamo...
- La temperatura che si regola da sola in base all’orario...
- Le tapparelle che si chiudono al tramonto...
Una Smart Home che si prende cura di noi
Ma se potessimo andare oltre ai classici scenari?
E se la nostra casa potesse non solo reagire a quello che facciamo o conosciamo, interagendo con i dispositivi che abbiamo in casa, ma anche monitorare il nostro stato fisico, reagendo in base ai nostri parametri vitali e prendendosi cura di noi?
Ecco, una vera smart home – almeno per come la immagino io – dovrebbe essere anche questo.
Un luogo non solo interattivo nel facilitare le attività quotidiane, ma anche capace di prendersi cura delle persone che ci vivono.
Ed è proprio da questa visione che nasce l’MR60BHA2.
Un sensore di presenza a onde millimetriche da 60GHz, che segna il primo passo verso questa nuova idea di casa.
È vero, i sensori di presenza a onde millimetriche sono già presenti sul mercato da qualche anno ma è importante non confondere questo dispositivo con quelli in commercio, perché è stato progettato con un focus completamente diverso, e con un hardware e degli algoritmi dedicati ad altre funzioni.
A differenza dei dispositivi già noti, come l’Aqara FP1 o l’FP2, pensati esclusivamente per rilevare la presenza di qualcuno all’interno di un ambiente, anche se completamente fermo, l’MR60BHA2 riesce ad andare oltre.
Questo sensore, infatti, riesce a monitorare in tempo reale e non invasivo, il ritmo respiratorio e il battito cardiaco di una persona. Informazioni che aprono un mondo di possibilità.
Al momento, può rilevare la presenza di un solo soggetto per volta, fino a una distanza massima di circa 6 metri, mentre il monitoraggio dei parametri vitali – quindi battito cardiaco e respirazione – avviene in modo efficace entro un raggio di circa 1,5 metri.
Parliamo comunque di un dispositivo nuovo, open source, e quindi è normale che sia ancora agli inizi per quanto riguarda funzioni più evolute come il monitoraggio multiplo o distanze più ampie. Ma è solo questione di tempo prima che sensori di questo tipo inizino a prendere piede.
Immaginiamo quante applicazioni potrebbe avere, e come potrebbe diventare un aiuto concreto per chi convive con patologie cardiologiche o respiratorie, ma non solo.
Pensiamo, ad esempio, a quando siamo seduti comodamente sul divano, convinti che vada tutto bene… e invece è proprio la casa ad accorgersi che qualcosa non va, e ci avvisa in tempo, su un possibile problema di salute.
Oppure immaginiamo a una persona che soffre di asma, di respirazione o ossigenazione. Grazie a un sensore come questo, la casa potrebbe percepire un affanno respiratorio di un componente della famiglia e attivare un’automazione che verifica la qualità dell’aria, tramite altri sensori, e, di conseguenza, attiva un purificatore d’aria oppure un sistema di ventilazione per far entrare aria pulita dall’esterno.
In scenari come questo, la casa non si limita più a reagire solo ad un comando, ma interpreta il nostro stato di salute e agisce di conseguenza. Ecco perché parlo di uno sguardo al futuro.
Prezzo e considerazioni finali
Tecnologie come questa sono davvero affascinanti, e fa piacere vedere che alcune aziende stanno già iniziando a muoversi proprio in questa direzione. Un’evoluzione che si distacca dagli utilizzi classici, capaci di migliorare davvero la nostra permanenza in casa.
Il dispositivo integra anche un sensore di luminosità che, unito alla funzione di rilevamento della presenza e dei parametri vitali, può tornare utile per creare automazioni in grado di segnalare, ad esempio, il comportamento anomalo di una persona che si alza nel cuore della notte con parametri vitali alterati.
Il costo di questo gioiellino è di circa 25$, una cifra davvero irrisoria se pensiamo alle potenzialità offerte. Personalmente non potevo lasciarmelo sfuggire
Finalmente assistiamo a una smart home che non si accontenta solamente delle classiche funzioni, ma guarda con decisione verso nuovi orizzonti di interazione. Per creare ambienti che monitorano il nostro stato di salute e intervengono in autonomia e tempestivamente quando necessario.
E voi cosa ne pensate di questo sensore?
Fatemelo sapere nei commenti se lo conoscevate già o se l’avevato mai testato?
Per chi fosse interessato, lo trovate qui.
Come sempre, se vi fa piacere, seguitemi per altri tutorial, attivate la campanellina e lasciate un like al video.